di Nicoletta Toselli
Vibo Valentia, 16 dicembre 2024 – Nella suggestiva Tonnara di Bivona, Venerdì 20 dicembre, si terrà la conferenza stampa dal titolo “Sentieri Blu e Memorie del Mare”, promossa dall’Ente Parchi Marini Regionali della Calabria. Un evento che segnerà un passo importante nella valorizzazione delle aree marine protette della regione. Ho avuto il piacere di intervistare il Commissario Straordinario dell’Ente Parchi Marini Regionali della Calabria, Raffaele Greco, per scoprire gli obiettivi, le sfide e le prospettive di questo ambizioso progetto.
Dott. Greco, quali sono gli obiettivi principali del progetto di implementazione della rete sentieristica regionale?
Il progetto principale mira a favorire una maggiore fruizione delle aree marine protette, che sono ricche di risorse naturali e culturali, e a renderle accessibili anche alle persone con disabilità, attraverso l’uso di ausili specifici. Attualmente, ci concentriamo principalmente sul parco marino di Soverato e Costa Aranci, lungo la costa ionica, mentre sul Tirreno ci stiamo preparando per il parco “Costa degli Dèi”, con l’idea di estendere il progetto agli altri parchi marini regionali. I sentieri saranno collegati alla ciclovia regionale e alla rete dei cammini regionali.
Come si intende garantire la sostenibilità ambientale nello sviluppo dei nuovi percorsi?
I sentieri sono progettati come ciclopedonali, quindi già una forma di mobilità sostenibile, quella più ecologica, ovvero camminare e andare in bicicletta. Tuttavia, la vera sfida non è solo realizzare i percorsi, ma anche gestirli in modo efficace. Per garantire la sostenibilità, è fondamentale affidare la gestione dei sentieri a associazioni locali che si occuperanno di monitorare e custodire le aree. Durante il prossimo incontro del 20 dicembre, inviteremo le associazioni locali, come CAI e Calabria Trading, per discutere la progettazione e la gestione operativa. In questo modo, possiamo garantire che i sentieri vengano gestiti e mantenuti in modo corretto, evitando che, ad esempio, ausili costosi come le carrozzine per disabili vengano danneggiati o rubati.
Sono previste collaborazioni con associazioni locali o altri enti per la manutenzione e promozione dei sentieri?
Sì, le collaborazioni con le associazioni locali sono fondamentali. Non possiamo imporre dall’alto un progetto senza il coinvolgimento di chi vive e conosce il territorio. La partecipazione delle comunità locali è essenziale per creare un consenso sul progetto e per garantire la sua sostenibilità. Durante l’incontro del 20 dicembre, discuteremo con le associazioni di come gestire e promuovere i sentieri, ricevendo suggerimenti per migliorarne la progettazione e la sicurezza.
Quali sono le principali sfide nella gestione delle aree protette costiere in Calabria?
Le sfide principali sono la conciliazione tra la tutela dell’ambiente e lo sviluppo socio-economico del territorio. Dobbiamo sviluppare un modello che sfrutti le risorse naturali e culturali in modo sostenibile, creando valore per i territori locali. La gestione delle aree protette è complessa, ma è essenziale che si lavori su un modello di sviluppo che rispetti le peculiarità di ciascun territorio. Le aree costiere calabresi, se gestite correttamente, possono diventare un motore per il turismo sostenibile e per la crescita economica.
Come si sta lavorando per conciliare turismo e conservazione ambientale nei parchi marini?
Stiamo lavorando su un modello che integra il turismo sostenibile con la conservazione ambientale. Il turismo balneare è già molto sviluppato, ma dobbiamo concentrarci sul turismo fuori stagione, per esempio con il turismo naturalistico o culturale. Abbiamo anche iniziato a selezionare fornitori di servizi utili nelle aree protette, come guide turistiche, strutture ricettive e operatori di pesca turismo, per offrire una proposta integrata ai visitatori. Solo con un’offerta ben organizzata, che promuova il rispetto per l’ambiente, riusciremo a coniugare turismo e conservazione.
Il cambiamento climatico sta avendo un impatto sulle coste calabresi e sulle aree protette? Come il vostro ente affronta questa problematica?
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